L’adolescenza è un periodo complicato: durante questa fase di crescita, il cervello incontra moltissimi cambiamenti sia strutturali che funzionali, e questo significa che, per i ragazzi, è sì uno straordinario periodo di apprendimento e crescita personale, ma anche di scoperte e nuovi stimoli che potrebbero comportare tante insicurezze e grande stress. Gestire lo stress non è sempre facile per gli adolescenti: molti non sanno come comportarsi in periodi di crisi, e devono ancora scoprire i loro “coping mechanisms”, ossia i metodi che li aiuteranno a ridurre ansia e stress.
Nel mondo moderno ci sono tantissimi stimoli e realtà virtuali che permettono ai ragazzi di “scappare” dallo stress facilmente. Un esempio? I social media! Piattaforme come TikTok fungono da conforto naturale dallo stress: lo scroll infinito di video stimola la dopamina nel cervello procurando una sensazione positiva e confortevole. Ma quello che a loro sembra uno strumento utile a sfuggire dallo stress può diventare, allo stesso tempo, un elemento dannoso per il cervello stesso e per le capacità comportamentali dei giovani.
Vediamo insieme perché e cosa un genitore può fare per evitare che ciò capiti ai propri figli…
Perché TikTok rappresenta una zona di comfort e crea dipendenza?
Crescendo, i ragazzi iniziano ad avere più responsabilità e più impegni, e non è sempre facile organizzarsi o avere la motivazione per sentirsi produttivi o portare tutto a termine. Spesso le giornate di scuola sono lunghe e stressanti e nel pomeriggio i ragazzi sono già esausti (e magari in ansia perché hanno anche tanti compiti da svolgere per il giorno seguente!).
Capita che i ragazzi discutano tra di loro di come si sentono, condividendo pensieri su come non riescano ad essere produttivi e su come, in molti casi, l’unica attività che riesca a farli alienare dalla quotidianità (e dare loro un po’ di pace) sia l’utilizzo di TikTok. Ecco che TikTok diventa quindi una vera e propria zona di comfort, una gratificazione che i ragazzi usano per “premiarsi”.
I video sono costanti e diversi, e “scrollare su Tiktok” non richiede molta attenzione, al contrario di altre attività come leggere un libro, fare attività motoria, imparare a suonare uno strumento musicale o fare un bel gioco da tavola.
Oltre a quanto appena detto, TikTok rappresenta per i ragazzi una realtà familiare, perché si forma una vera e propria community dove tutti condividono pillole di consapevolezza sulla salute mentale, sui propri metodi per truccarsi, sui modi di vestirsi, sui trend, sulla creazione di musica… Eccetera, eccetera, eccetera!
In pratica, ciò che accade su questa piattaforma è che i bisogni primari dell’adolescente (accettazione, libertà di espressione, supporto) vengono perfettamente soddisfatti, e i ragazzi tendono a perdere il senso del tempo spendendo ore e ore incantati da questi video per loro così soddisfacenti.
TikTok progettato per influenzare la corteccia cerebrale e il sistema limbico
E a te, è mai capitato di scrollare i video di TikTok?
Se non la conosci, prova a scaricare l’applicazione: ti aiuterà a toccare con mano il mondo di tuo figlio! Ti accorgerai che non si fa in tempo a terminare un video che subito, nel giro di mezzo secondo, ne comincia un altro. Una serie infinita di video brevi e brevissimi che coprono una miriade di argomenti, tutti scrupolosamente selezionati dall’algoritmo sulla base di ciò che a quella persona specifica piace. Lezioni di make-up, cucina, palestra, musica, life-style influencer, contenuti virali d’intrattenimento… tutti “sparati a mille”, senza sosta!
Questa modalità di consumo dei contenuti non è affatto casuale, anzi: è stata accuratamente scelta per influenzare i nostri ragazzi e renderli inconsapevoli, vulnerabili e dipendenti.
“I bambini sono come una spugna”
oppure
“Imparare qualcosa da giovani risulta molto più semplice rispetto al farlo in età adulta”.
Tutti abbiamo sentito queste affermazioni almeno una volta nella vita, molto comuni tra quegli adulti che cercano di incitare i giovani ad assimilare quante più abilità possibili durante la loro infanzia e adolescenza.
Queste affermazioni sono magari un po’ esagerate, sì… ma non sono false!
Infatti, nei bambini e nei ragazzi, la corteccia prefrontale è ancora in cambiamento e non sarà completamente sviluppata fino ai 25 anni. Questo determina difficoltà nelle funzioni esecutive come:
- Il controllo dell’attenzione;
- La gestione del proprio tempo;
- La consapevolezza.
Di conseguenza, i bambini e ragazzi delle generazioni moderne che crescono a contatto con la tecnologia e social come TikTok abituano il proprio cervello, già in via di sviluppo, a questi algoritmi, e quindi ad avere meno predisposizione nello sviluppare capacità attentive a lungo termine. In parole povere questo magico strumento, che sembra portarli in una dimensione “stress-free”, sta invece danneggiando la loro capacità di concentrarsi a lungo su un’unica attività.
L’effetto “Addiction”, e quindi l’effetto dipendenza, viene invece provocato dagli effetti che TikTok genera sul sistema limbico.
Che cos’è il sistema limbico e che funzioni ha
Possiamo immaginare il sistema limbico come il cervello emotivo-comportamentale dell’essere umano. Le strutture che lo compongono, tra cui anche la famosa amigdala e l’ipotalamo, sono le responsabili della risposta emotiva del soggetto e del meccanismo comportamentale di ricompensa che ognuno mette in atto.
Le strutture del sistema di ricompensa si attivano quando l’individuo prova gratificazione, rilasciando dopamina in modo tale che sia portato a ripetere tutti i comportamenti che hanno provocato quel piacere. Nei ragazzi, creare una dipendenza risulta ancora più semplice in quanto i loro livelli di dopamina sono più bassi, ma hanno un rilascio più alto quando eseguono attività gratificanti.
L’algoritmo di Tiktok non è quindi casuale!
Le persone dietro questo social sanno perfettamente come attrarre il loro target e studiano attentamente come il cervello di bambini e ragazzi funzioni per creare un’applicazione che li renda dipendenti.
Cosa possono fare i genitori per aiutare i loro figli a usare responsabilmente TikTok?
Per prima cosa i genitori potrebbero indagare un po’ per capire se l’uso di TikTok per i loro figli rappresenti realmente un problema. TikTok diventa una minaccia e una dipendenza quando:
- I ragazzi passano una quantità smisurata di tempo su questa piattaforma;
- I ragazzi mostrano ansia, tristezza o irritabilità quando non ne hanno accesso;
- Ogni momento di pausa viene automaticamente collegato all’uso di TikTok, e quindi diventa una zona di comfort.
In questi casi i ragazzi vanno aiutati e supportati: giudicarli costantemente chiamandoli “pigri” o “scansafatiche”, o sgridandoli duramente per aver passato molto tempo sui loro cellulari, non servirà praticamente a nulla. I ragazzi si sentiranno umiliati, svilupperanno una concezione negativa di se stessi (e del prendersi un momento di relax) e si sentiranno forzati a essere produttivi.
Questo causerà l’effetto opposto di quello desiderato: TikTok diventerà sempre più una realtà dove rifugiarsi. Le altre attività come fare i compiti, leggere un libro o praticare uno sport saranno collegate a costrizioni da parte dei genitori e, se non verranno svolte, li porteranno a essere giudicati e puniti.
È importante quindi approcciare la situazione in modo consapevole ed empatico: ecco come!
- Parlane con il tuo adolescente, chiedi cosa ne pensa di TikTok, come lo usa e quanto tempo passa sulla piattaforma.
- In maniera tranquilla, spiegagli che hai notato che (forse) trascorre troppe ore su TikTok. Nel farlo, sii chiaro e specifica che non intendi giudicarlo, ma comprenderlo e capire insieme la situazione.
- Parla dell’importanza di creare momenti di relax e pace per se stessi durante una giornata impegnativa, cercando insieme attività alternative che siano divertenti e piacevoli.
- Inizia ad “aprirgli gli occhi” chiedendo se abbia mai provato sintomi come: difficoltà a concentrarsi in classe o a memorizzare concetti, o a sentirsi motivati a fare attività più lente seppur piacevoli, come dipingere, preparare un dolce o suonare uno strumento.
- Crea zone “tecno-free”, sia in casa, sia fuori casa: cerca di stimolarlo a trascorrere del tempo all’aria aperta e ad apprezzare un momento di condivisione reale (con persone fisicamente presenti).
- Ispiralo e guidalo con l’esempio: questo resta sempre la strategia più adatta, che prima o poi darà i suoi frutti.
Spero che questo articolo ti sia stato utile nella comprensione di tuo figlio e del suo mondo: se credi che abbia bisogno di una guida (o se tu stesso, come genitore, ne necessiti!), clicca qui!
Nan Coosemans