Caro genitore,
scommetto che anche a te è capitato di chiedere a tuo figlio o tua figlia: “Hai finito i compiti per domani? Hai studiato per l’interrogazione?”
E scommetto anche che come risposta ti sarai beccato un “Uffaaa siii, li ho finiti!” oppure magari un “ Li faccio dopo, questi non sono affari tuoi”.
A giudicare dal poco entusiasmo con cui i ragazzi rispondono a questa domanda, a noi genitori verrebbe proprio da chiederci: farò bene o non farò bene a chiedere questa cosa a mio figlio/mia figlia?
Per risponderti a questa domanda vorrei porti davanti alla seguente scena.
La mamma (o il papà) di una ragazzina di 11 anni è sconvolta perché sua figlia, che alle elementari era bravissima e aveva ottimi voti, ha iniziato le medie e ha riportato a casa voti molto bassi!
La mamma come prima cosa pensa che la figlia non si stia più impegnando a dovere e quindi automaticamente decide di sgridarla e di metterla molto sotto pressione.
La figlia dal suo canto, già si sente una fallita per aver riportato questi “insuccessi” a scuola e, non trovando conforto nemmeno a casa, si butta giù moralmente.
La mamma va avanti con la sua politica del controllo e ogni giorno ricorda alla figlia di fare bene i compiti e a fine giornata le chiede se è riuscita ad ultimarli tutti.
La figlia però le risponde a malapena, si rifiuta di collaborare, è scontrosa, di cattivo umore , scocciata e afflitta.
Cosa sta succedendo in questa famiglia? La mamma fa bene a controllare così tanto la figlia o dovrebbe lasciarla stare di più? La figlia è solo una ribelle che non ha voglia di collaborare oppure nasconde altri disagi interiori?
Analizziamo insieme la situazione per capire:
Alle elementari i voti alti vengono un po’ regalati. Con ciò non voglio dire che i bambini non si impegnano e non li meritano, ma voglio solo dire che dalla 1° alla 5° elementare arrivare al 10 è mille volte più semplice che alle scuole medie.
Ciò che succede ai genitori e ai bambini (a quasi tutti te lo assicuro) è che ci si lascia “ingannare” dai questi bei voti delle elementari e ci si cominci a creare aspettative super alte!
I bambini si fanno, giustamente, un’idea di se stessi molto positiva che sicuramente li aiuta ad avere una forte autostima e aumenta la loro voglia di studiare per continuare a collezionare successi. I genitori, allo stesso modo, si legano a questi risultati e si focalizzano sull’idea, confortante, del proprio figlio molto studioso e bravo a scuola.

Cosa succede con il passaggio alle scuole medie o superiori?
Succede che tutto cambia! Non solo la scuola ma anche la vita perché inizia la fase vera dell’adolescenza. In poco tempo tutto, ma proprio tutto cambia:
- Il corpo cambia
- Il cervello si modifica
- Gli ormoni si attivano
- Le amicizie cambiano
- La scuola è più difficile
Anche le priorità dei ragazzi cambiano, la scuola non è più la cosa più importante e divertente ma diventa un dovere, un obbligo ed è tutto perfettamente normale.
Nel momento in cui iniziano (quasi inevitabilmente) a prendere voti più bassi, i ragazzi si scoraggiano e la loro motivazione cala ulteriormente. Chiaramente ci sono anche ragazzi che sono motivati e che continuano ad andare molto bene a scuola. La cosa importante da ricordarsi è che se anche ciò non accade, non si deve fare un dramma ma affrontare la situazione con la giusta consapevolezza.
I voti bassi alle medie non significano solo che i nostri figli siano degli svogliati, ma sono conseguenza di tanti e diversi fattori (come già detto sopra).
Quando iniziano le medie, i nostri figli sono pre-adolescenti o adolescenti e sarebbe bene tenere conto che chiedere di continuo “Hai fatto i compiti per la scuola?” sarebbe assolutamente da evitare perché I RAGAZZI SANNO DI DOVER FARE I COMPITI, ed è inutile ripeterlo ancora.
I ragazzi sanno quali sono i loro doveri e i compiti sono uno di questi doveri, solo che nella fase adolescenziale hanno bisogno dei loro tempi. Quindi, che facciano o non facciano i compiti, è inutile dirglielo o ripeterlo. La cosa più utile da fare invece sarebbe aiutarli ad organizzarsi perché questo è molto difficile a loro età.
Il cervello dei ragazzi non ha ancora la capacità di organizzarsi bene (semplicemente perché non ha ancora sviluppato i neuroni per poterlo fare) quindi spesso quando vedono una grande quantità di compiti rimandano oppure a volte non li fanno proprio.
In questo caso un genitore può aiutarli a pianificare la settimana, a dividere le pagine da studiare e ad organizzare le attività della giornata.
Noi di Younite utilizziamo una tabella che aiuta molto i ragazzi
Se invece vuoi capire come motivare tuo figlio nello studio allora leggi qui
Nan Coosemans
Family Coach, Youth Therapist e fondatrice di Younite.