Se siete qui, probabilmente appartenete alla generazione che da studenti ha dovuto fare chilometri in biblioteca, sfogliare pagine su pagine e cercare riga per riga le informazioni necessarie per le vostre ricerche o compiti scolastici.

Oggi tutto questo è cambiato radicalmente: tutto questo è stato sostituito da una parola di 7 lettere. Stiamo parlando di ChatGPT.

Se per voi questo termine suona ancora nuovo, siete nel posto giusto: oggi esploreremo insieme come questo strumento, potente ma controverso, stia entrando nella vita dei vostri adolescenti, offrendo (o forse ostacolando) risposte per le loro attività quotidiane. Arriviamo così a una domanda fondamentale: cosa significa tutto questo per il loro apprendimento e sviluppo?

Cos’è ChatGPT e perché è così attraente per gli adolescenti

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, capace di rispondere a domande, assistere nella stesura di testi, fornire spiegazioni e offrire consigli su numerosi argomenti. Progettato per dialogare come un essere umano, possiede un’ampia conoscenza e fornisce risposte rapide. In breve, è una sorta di “assistente virtuale” che risponde praticamente a tutto, gratis e quasi senza limiti.

Dunque, la risposta al perché sia così affascinante per i giovani è piuttosto evidente. Perché mai un adolescente dovrebbe faticare per un compito difficile quando può ottenere tutte le risposte con un semplice clic?

Ripensando agli anni delle medie o del liceo, ricordo bene i momenti in cui procrastinavo, rimandavo i compiti o li svolgevo con svogliatezza perché complessi o noiosi. Se avessi avuto accesso a strumenti come questi (e già all’epoca Internet mi aiutava!), probabilmente avrei spesso scelto la via più breve, anziché fare sforzi per trovare le risposte da sola.

Alla luce di ciò, non stupisce che, come indicato dal Presidente del Garante per la Protezione dei Dati Personali, “quasi il 65% dei ragazzi oggi utilizzi l’intelligenza artificiale per completare i compiti scolastici”.

Come sta cambiando l’apprendimento e la crescita dei giovani con questo nuovo “dialogo” con l’IA?

Comprendere come sfruttare un mezzo così potente non è affatto semplice, e spesso suscita preoccupazione, portando qualcuno a considerarlo un rischio da evitare. Tuttavia, ciò che molti ignorano è che, se usato correttamente (e vedremo presto alcuni suggerimenti pratici), questo strumento può diventare un alleato prezioso in molte situazioni.

Qualche giorno fa, per esempio, mi trovavo in biblioteca e ho notato due ragazzi che chiedevano a ChatGPT di porre domande sull’argomento che dovevano studiare. All’inizio ho pensato: “Ma guarda cosa si inventano!” Riflettendo meglio, però, mi sono reso conto che questo uso potrebbe rivelarsi costruttivo, poiché consente agli studenti di simulare un’interrogazione e di prepararsi su possibili domande senza favorire solo gli argomenti che conoscono meglio.

Eppure, la tentazione di prendere scorciatoie è forte, e i ragazzi spesso si trovano a sfruttare questo strumento online per evitare il lavoro più impegnativo.

È quindi uno “strumento di crescita” o una “potenziale dipendenza”?

Proprio per la facilità e immediatezza nel fornire risposte gratuite e illimitate, ChatGPT rischia di creare nei giovani una nuova forma di dipendenza, facendo perdere loro il gusto della curiosità e della creatività e limitando la scoperta autonoma.

Uno studio ANSA ha rivelato che il 40% dei ragazzi utilizza queste informazioni per i propri compiti senza analizzarle, cadendo addirittura nel plagio. Di fronte a questi dati viene naturale chiedersi: ChatGPT è davvero uno strumento di crescita o alimenta solo il rischio di dipendenza e altre problematiche?

NO: la soluzione non è evitare l’uso di ChatGPT

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la soluzione più efficace non è evitare l’uso di ChatGPT, ma imparare a utilizzarlo al meglio. La vera domanda è quindi: come possiamo promuovere un uso consapevole?

Per affrontare ChatGPT e le future tecnologie, è fondamentale rendere chi utilizza questi strumenti il più consapevole possibile. Strumenti come ChatGPT non sono né buoni né cattivi di per sé; il loro valore dipende da come decidiamo di utilizzarli e insegnarli.

Fare loro notare che “ChatGPT può commettere errori” potrebbe sorprendere i vostri figli e farvi apparire ai loro occhi più informati, e forse anche un po’ meno “boomer”. Ma su quest’ultimo punto… non fateci troppo affidamento: ormai va di moda dirvelo! 😊