Cari genitori, questo articolo potrebbe far parte di una rubrica intitolata “Come essere meno boomer”, dato che qui vi spiegherò un termine che forse, per la maggior parte di noi, è nuovo. Parlo di “Dissing”.
Cos’è il dissing e perché è diventato così popolare tra i nostri adolescenti, e anche tra gli adulti? Può essere pericoloso? Vediamo insieme di riordinare le idee a riguardo.
Che cos’è il Dissing, da dove nasce e chi lo pratica
La parola dissing proviene dalla parola Disrespecting (mancare di rispetto) e si diffonde attraverso la musica Hip Hop e Rap. Consiste sostanzialmente nel prendere in giro, ferire, denigrare attraverso delle rime cantate l’avversario. Ma perché si parla di “avversario”? Perché il dissing è la modalità attraverso cui i diversi aspiranti rapper si sfidano nelle famosissime battles (battaglie).
Vi sarà capitato di vedere il film che narra la storia di Eminem, giusto? Se non l’avete visto, allora cercatelo online e avrete un quadro chiaro di cosa siano le battles e di cosa significhi fare dissing. Insomma: i cantanti si provocano a suon di rime, prendendo in giro la controparte che deve, se ci riesce, rispondere con versi altrettanto pungenti ed esplicitamente offensivi.
Alcuni dei brani rap più famosi sono nati dal Dissing: “Hit ‘Em Up” di Tupac, “Ether” di Nas e “Takeover” di Jay-Z. In Italia invece c’è stato, da poco, un caso di dissing diventato virale, quello tra Fedez e Toni Effe. Se non sapete chi sono, vi esorto a studiare: sono i personaggi che abitano il mondo dei vostri figli, e avere un po’ di cultura generale adolescenziale serve moltissimo!
Ma se non avete voglia di mettervi a cercare informazioni, vi farò qui, in due parole, il sunto della situazione: dopo il divorzio tra Fedez e Chiara Ferragni, Toni Effe, che a quanto pare è un amico di Chiara, ha preso a cuore la situazione dell’imprenditrice e ha deciso di punire Fedez lanciando un dissing contro di lui, e definendolo un padre che volta le spalle alla famiglia. Fedez, invece di rispondere a parole, ha “dissato” Toni Effe “cantandogliene quattro”, difendendo i suoi punti di vista e provocandolo a sua volta.
Uno spettacolo un po’ infantile ma che ha appassionato (e non poco) tutto il pubblico di ascoltatori, dai più giovani ai più adulti.
Il Dissing: intrattenimento diseducativo o genio creativo?
I dissing non sono versi dai significati celati, ma sono veri e propri discorsi cantati su una base ritmata. Ognuno crea la propria arringa, la mette in rima, la incide e la canta. Il dissing non è affatto semplice: bisogna avere creatività, acutezza e anche spregiudicatezza. Per fare dissing bisogna quindi, almeno un pochino, studiare: analizzare il “nemico”, scrivere “le proprie argomentazioni”, comporre le rime e poi sapere trovare un ritmo giusto e coinvolgente.
L’aspetto critico del dissing è che vince chi offende di più, e questo è ovviamente diseducativo.
Vorrei ricordarvi un brano, che non è un vero e proprio dissing ma che potrebbe sembrarlo: mi riferisco al celeberrimo brano che Shakira ha scritto in seguito al divorzio con il marito Piqué, colto in flagrante con un’altra donna. Il testo della canzone non è volgare come quello dei rapper già nominati, ma è sicuramente molto provocatorio. Leggerlo è abbastanza divertente e non può non far scappare una risatina. Il contesto è triste e serio e anche io, come molti, penso che alcune cose vadano tenute private, ma questo brano è risultato per la cantante liberatorio e anche molto profittevole (grazie all’altissimo numero di incassi).
Un altro dissing virale, bello e divertente è quello di Aurora Ramazzotti, registrato e lanciato in rete per rispondere al video di un ragazzo straniero. Aveva offeso gli italiani dicendo che si considerano una Élite solo perché qualcuno ha inventato prodotti come Gucci, Lamborghini, Ferrari e così via. La bravissima Aurora risponde al “tizio”, come lo chiama lei nel dissing, elencando tutte le eccellenze italiane, dall’architettura alla moda, al cibo e alla storia.
Il dissing, quindi, non è solo volgarità, ma richiede anche pensiero e maestria.
Come mai il Dissing ci attrae?
Il dissing è coinvolgente perché fa spettacolo ed è legato al gossip in qualche modo. Qualcosa succede tra due personaggi e la battaglia si svolge a suon di musica in versi pungenti, creativi e ben disposti in rima. Uno show a cui nessuno vuole rinunciare!
Cosa risponderà l’avversario? Chi avrà più maestria nel confezionare questo “pacchetto sonoro di risposte”? Quali saranno le reazioni degli altri?
Il dissing racconta e ci fa capire qualche retroscena, aggiungendo informazioni di cui il pubblico forse non era ancora a conoscenza. Basti pensare a Toni Effe che sparla di Fedez definendolo un irriconoscente che lascia la moglie dopo uno scandalo dopo che la stessa le era stato vicino durante la sua malattia. A questi versi Fedez risponde: “Non sai qual è la differenza tra un tumore e un truffatore”. Fedez dal suo canto rivendica la sua origine di rapper di strada, dicendo che Toni Effe ha avuto solo un’infanzia difficile da benestante.
Insomma, il dissing mette tutto allo scoperto e crea scandalo, generando quella che i ragazzi chiamano hype, l’eccitazione legata al voler scoprire la risposta e al voler sapere come andrà a finire. In campo musicale il dissing, inoltre, è visto come una virtù, ossia la capacità di inventare rime, di cantare, di esibirsi, di saper offendere in maniera sottile e sorprendente.
Conclusioni sul Dissing: da vietare oppure no?
Il dissing è attrattivo anche perché soddisfa quella parte di noi che desidera vendetta! La canzone di Shakira, il dissing di Aurora, le strofe di Fedez e Toni parlano chiaro: ognuno di loro si è in qualche modo vendicato dell’offesa ricevuta. C’è qualcuno che offende e c’è qualcun altro che risponde all’offesa con altrettante offese, oppure, come nel caso di Aurora, con tante argomentazioni e solo qualche nascosta e garbata frecciatina.
Se da una parte il dissing incoraggia la cosiddetta Escalation, ossia il crescendo di rabbia insaziabile che potrebbe portare a conseguenze più gravi, dall’altra potrebbe anche essere liberatorio. Uno sfogo di pancia che, salendo su, incontra nella voce lo strumento per esprimersi, per raccontare la realtà. Come i nonni che spesso dicevano: “Meglio fuori che dentro”. Visto così il dissing diventa forse una modalità di incanalare la rabbia senza utilizzare violenza fisica, droghe o alcool.
So a cosa state pensando: le parole, spesso, feriscono più delle mani. Diciamo che, come in tutte le cose, se il dissing sia un buon dissing oppure no lo dice il buon senso di chi lo fa. Si può cadere in squallidi discorsi ricchi di parolacce oppure ci si può elevare a ragionamenti pungenti che dimostrano la capacità della persona di argomentare le proprie posizioni e i propri punti di vista. Il disrespecting implicherebbe il “mancare di rispetto” ma io, invece, sono sicura che si possano esprimere molti concetti, come ha fatto la Ramazzotti, senza mancare di rispetto a nessuno. Questo è il lato buono da prendere d’esempio.
La musica può curare o far ammalare
Ecco un altro punto che mi piacerebbe mettere in luce. La musica Rap o Trap agita gli animi, ed è cantata da persone che vogliono, sostanzialmente, sfogare la propria rabbia. Questo è ciò che trasmettono.
Incoraggia in noi sentimenti di vendetta, rivalsa e competizione. È molto importante far capire ai ragazzi che è fondamentale scegliere con cura la musica che ascoltiamo ed essere consapevoli che ogni melodia entra nella nostra testa generando sensazioni e stato d’animo diversi. Si può ascoltare la musica Rap o Trap ma occorre saper ammettere che è in parte responsabile della nostra agitazione, del nostro pessimismo, della nostra voglia di vendetta.
Molti sono i cantanti e le cantanti che hanno, invece, trasformato la loro rabbia, sofferenza e frustrazione in straordinarie melodie che rallegrano l’animo, che lo liberano da sentimenti di odio e che lo elevano.
Sfogare la rabbia fa bene, ma mantenerla in corpo per molto tempo, come succede ai rapper, ha lo stesso effetto di un veleno. Ci sono diverse frasi celebri che parlano della rabbia e una di queste è quella di Buddha, che dice: “Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che viene bruciato”. O ancora, “Il rancore non è che lo sfogo di un sentimento di inferiorità”, disse José Ortega y Gasset, sociologo e filosofo spagnolo.
Pensiamo alla canzone di Whitney Houston intitolata “It’s Not Right But It’s Okay”, dedicata all’uomo che l’ha delusa: è diventata una hit mondiale ed è allegra! E Gloria Gaynor, che ha composto l’intramontabile brano “I Will Survive”: molti non sanno che parla della propria rinascita dopo una rottura molto dolorosa. Queste sono addirittura canzoni dance… ballabili! La lezione quindi è “Balla sotto la pioggia, esprimi la tua rabbia ma focalizzati su te stesso e non sull’altro, perché cresce solo ciò su cui ti focalizzi”.
Tutti noi proviamo odio, rancore, frustrazione. Tutti noi, a volte, abbiamo pensieri non piacevoli sulle persone che ci feriscono, che ci umiliano e che ci tradiscono. Provare queste emozioni è comprensibile e sano: bisogna però dare ai ragazzi degli strumenti per superarle e trasformarle in qualcosa di positivo.
Il dissing si può praticare ma, a mio parere, dovrebbe avere delle regole. Non bisogna superare alcuni limiti e non bisogna offendere per offendere, ma raccontare le proprie posizioni facendo leva su piccole prese in giro che, tra l’altro, aumentano anche la capacità dell’altro di fare dell’autoironia.
C’è una mamma su TikTok che ha insegnato ai propri figli a litigare attraverso le rime: adesso la sua casa è tutto un litigio sonoro attraverso cui i ragazzi calmano gli animi bollenti, si sfidano, si liberano e forse, chissà, in futuro costruiranno anche una sorta di empatia e di complicità, condividendo quella che potrebbe diventare una passione comune.
Differenza tra dissing e bullismo
Molto importante è capire la differenza tra dissing e bullismo. Il bullismo prevede una vittima incapace di difendersi a pari armi, ripetutamente maltrattata da un bullo e dal suo gruppo di fedelissimi senza alcuna ragione. Il dissing si inizia per un motivo, e si inizia sapendo di ricevere una risposta. Lo si fa verso chi ha la possibilità di giocare ad armi pari, e quindi è un duello… e non un codardo bullizzare.
Cari genitori, sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate del dissing. Avete già in mente di comporre delle rime per rispondere ai vostri adolescenti? Sarebbe qualcosa di divertentissimo: vi esorto a provare e magari a farlo testare ai vostri figli (con regole ben precise).
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