Immagina che una mattina, uscendo di casa, ti trovi davanti una tigre. Come ti fa sentire? Sei in pericolo, vorresti scappare ma la paura ti immobilizza. Per fortuna arrivano i guardiani dello zoo, che catturano la tigre fuggita e ti salvano.
Questa è sicuramente un’esperienza che ricorderai, e forse, ripensandoci, ti capiterà di rivivere in modo vivido le sensazioni di quei momenti di panico. Certo, il fatto di trovare nuovamente quella tigre davanti a casa è un’ipotesi molto improbabile, forse impossibile. Ma, nonostante tu ne sia consapevole, potrebbe accadere che ogni mattina, aprendo la porta di casa, ti torni in mente l’immagine della tigre… e di conseguenza, la tua reazione sia esattamente la stessa di quanto hai vissuto quell’esperienza.
Che si fa?
Ora, alcune persone aprono la porta con un po’ di paura ed escono, magari con attenzione e circospezione i primi giorni, per poi ritrovare la sicurezza che quell’evento è passato e mai più accadrà. Altre, invece, si sentono paralizzate dal terrore, perché sono certe che la tigre sia lì, pronta ad attaccarle. Così, un giorno, decidono di non uscire più di casa. Inizialmente, evitare il pericolo percepito porta sollievo, ma col tempo la paura diventa sempre più grande e l’idea stessa di avvicinarsi alla porta diventa insopportabile.
La fobia scolare funziona in modo simile: andare a scuola è come aprire quella porta e affrontare la tigre, o anche solo l’idea che potrebbe essere lì. La tigre rappresenta la paura di situazioni che fanno sentire a disagio: interrogazioni, giudizi dei compagni, il distacco dai genitori o un ambiente percepito come minaccioso. Ogni mattina, il/la ragazzo/a si trova di fronte alla scelta: affrontare la paura o evitarla.
Se l’evitamento diventa la soluzione abituale, il timore si rafforza e il ritorno a scuola diventa sempre più difficile.
Per spezzare questo ciclo, è necessario un intervento graduale, che parte dal riconoscimento dell’ansia e che guidi il/la ragazzo/a a riavvicinarsi alla scuola in modo sicuro, senza rinforzare l’evitamento.
Principali cause e segnali di allarme
La fobia scolare è spesso legata a una combinazione di fattori personali, familiari e scolastici:
- Ansia da separazione: è comune nei bambini più piccoli, ma può persistere o riemergere in adolescenza.
- Paura del giudizio sociale: la pressione per essere accettati dai pari o il timore di essere umiliati può innescare l’ansia.
- Bullismo: gli adolescenti vittime di bullismo possono sviluppare una paura della scuola come luogo di sofferenza.
- Difficoltà accademiche: sentirsi inadeguati rispetto alle richieste scolastiche può portare a una sensazione di fallimento e alla voglia di fuggire.
- Problemi familiari: conflitti o stress in famiglia possono aumentare l’ansia e rendere la scuola un luogo percepito come ostile.
Riconoscere i segnali della fobia scolare è fondamentale per intervenire tempestivamente. Fai attenzione a campanelli come:
- Rifiuto persistente di andare a scuola.
- Episodi frequenti di malesseri fisici prima di uscire di casa.
- Cambiamenti nel comportamento, come isolamento o irritabilità.
- Difficoltà a dormire o eccessivo nervosismo il giorno prima della scuola.
Strategie e tecniche per guidare al superamento della paura della scuola
I genitori giocano un ruolo cruciale nel processo di superamento della fobia scolare. È importante evitare atteggiamenti punitivi e concentrarsi sul rafforzamento della fiducia del/la ragazzo/a. Essere presenti, incoraggianti e mostrare empatia può fare la differenza.
- Esporre gradualmente alla paura
Non forzare il ritorno immediato a scuola, ma creare un piano a piccoli passi. È possibile iniziare accompagnando il/la ragazzo/a a scuola o facendo in modo che si organizzi con un amico/a che lo/la faccia sentire a suo agio. L’importante è non tornare indietro: una volta fatto un passo, bisogna consolidarlo prima di procedere.
- NON trasmettere ansia
Mostrarsi tranquilli e sicuri aiuta a normalizzare la situazione, anche perché il/la ragazzo/a si sentirà rassicurato del fatto che forse il pericolo percepito non è così imminente e che, anche se lo dovrà affrontare potrà contare sull’aiuto di chi ha intorno ed anche nelle sue forze.
- NON premiare l’evitamento
Se il/la ragazzo/a evita la scuola e riceve attenzioni speciali o attività piacevoli a casa, l’evitamento diventa rinforzato. È importante mantenere una routine neutra, senza premi per l’assenza.
- Collaborare con la scuola
Se possibile, coinvolgere insegnanti per creare un ambiente accogliente e magari ridurre le pressioni iniziali, ad esempio evitare interrogazioni subito al rientro, rafforzando la fiducia e l’autostima del/la ragazzo/a.
Rinforzare i successi
Ogni piccolo passo avanti va riconosciuto e valorizzato. Non servono premi materiali, basta un “Sono orgoglioso di te” o un momento speciale in famiglia. L’obiettivo è aiutare il/la ragazzo/a a scoprire che può affrontare la paura e che, con il tempo, l’ansia si riduce da sola.
Insegnare strategie di gestione dell’ansia
Nel coaching si insegnano molte tecniche utili per gestire gli stati emotivi, fra cui l’ansia. In particolare, le tecniche di respirazione sono molto efficaci per calmare il corpo e la mente. La semplice respirazione 5-5-5 (inspira per 5 secondi, espira per 5 secondi e trattieni il respiro per 5 secondi, quindi ripeti per almeno 5 volte) è utilissima a far riprendere un flusso di respirazione costante che risolve i momenti in cui proviamo “fame d’aria” o “respiro corto”, che sono segnali di paura che il nostro corpo trasmette alla mente.
Anche imparare a parlarsi con positività e fiducia aiuta a gestire le situazioni che ci fanno sentire in ansia, ad esempio è meglio dire “Posso provarci un po’ alla volta” piuttosto che “Non ce la farò mai”.
Conclusione
La fobia scolare è una sfida complessa, ma affrontabile. Con il giusto supporto, l’adolescente può superare questa paura e costruire una relazione più positiva con la scuola. L’obiettivo è guidarlo a riconoscere il proprio valore, affrontare le difficoltà e crescere attraverso l’esperienza.
Se tuo figlio o un adolescente che conosci sta vivendo questa situazione, non esitare a cercare aiuto: il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza.