Avreste mai immaginato che il 52% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni avessero problemi con il gioco d’azzardo?
Negli ultimi anni il tema è stato così sentito che molte scuole hanno dovuto dare il via a progetti in merito: un esempio è “Ci scommetto”, partito in Friuli Venezia Giulia, attraverso il quale hanno tentato di informare i ragazzi sui pericoli derivanti dalla poco virtuosa pratica del gioco d’azzardo.
Prima di capire cosa un genitore o un educatore possa fare per evitare che i propri adolescenti cadano in questa trappola, cerchiamo di analizzare la situazione e scoprire insieme quali siano i pericoli per i nostri ragazzi.
Cos’è il gioco d’azzardo e quali sono i giochi più diffusi
“Il gioco d’azzardo include qualsiasi attività in cui una persona rischia denaro o qualcosa di valore in un evento con un risultato incerto, spesso nella speranza di guadagnare una ricompensa maggiore.”
I giochi d’azzardo maggiormente diffusi tra gli adolescenti sembrano essere, a detta di diverse ricerche, i seguenti: il Gratta e Vinci, le scommesse online o scommesse sportive, il gioco con le carte con i soldi, il Poker e il BlackJack con i soldi e Slot Machine. A questi si aggiungono anche lotterie, Lotto e SuperEnalotto, video lottery e casinò online.
Quando pensiamo al gioco d’azzardo nel mondo adolescenziale non dobbiamo commettere l’errore di immaginare solo grandi giocatori dei casinò o clamorose bische di poker organizzate di notte. Questi scenari potrebbero infatti presentarsi, ma solo in un secondo momento.
L’approccio dell’adolescente ai giochi d’azzardo
L’approccio dell’adolescente ai giochi d’azzardo è molto meno plateale ed è parecchio più immediato di quello che pensiamo. Basta avere in mano un cellulare, vedere una pubblicità, cliccare e iniziare a puntare soldi per vincere.
I giochi d’azzardo, oggigiorno, sono anche quelli online con colori accattivanti, musica ed effetti sonori ipnotizzanti, e che, proprio per la loro grafica, traggono in inganno i ragazzi che pensano di giocare a semplici videogiochi.
Per molti adolescenti maschi già appassionati di videogames (che sembrano essere in numero maggiore rispetto alle ragazze quando si parla di ludopatia, ossia dipendenza da giochi d’azzardo) il passo è molto breve, perché è come giocare a un videogioco ma con la possibilità di guadagnarci.
La fiducia nelle proprie capacità crea un pensiero illusorio di “potercela fare”: i ragazzi così non tengono in considerazione (oppure non sanno proprio!) che a comandare, in questi giochi, è al 99% il caso.
Da uno studio sul tema è emerso che il 62% dei ragazzi intervistati conosce un coetaneo che gioca d’azzardo: questo significa che tra di loro la voce si diffonde attraverso le parole di qualche fortunato che, avendo vinto ogni tanto, inizia ad alimentare le false speranze anche negli altri.
Oltre al passaparola e all’imitazione degli adulti, la televisione sembra essere il mezzo mediatico attraverso cui maggiormente i ragazzi vengono a conoscenza dei Gratta e Vinci e delle altre differenti lotterie. Ovviamente, accanto alla televisione, nel mondo di oggi c’è internet, dove tutto si diffonde alla velocità della luce.
Quali sono i meccanismi psicologici?
Quando si parla di gioco d’azzardo spesso si individuano nel profilo del giocatore alcuni tratti comportamentali comuni: narcisismo, iper-competitività, bassa stabilità emotiva, impulsività, machiavellismo e psicopatia.
La vittima di ludopatia ha un forte desiderio di sentirsi “vincente”, di poter dimostrare di essere superiore, di poter controllare il proprio destino, di essere “migliore” degli altri. Spesso questo desiderio così forte nasce in seguito a situazioni stressanti alle quali i ragazzi decidono di reagire adottando atteggiamenti tossici come, appunto, il gioco.
La voglia di sentirsi subito bene e di avere una ricompensa immediata è qualcosa che accomuna anche altri tipi di patologie, come quella di chi soffre di fame nervosa e diventa dipendente dal cibo o quella di chi spegne le proprie sofferenze nell’alcool o nella droga.
Il gioco, forse, viene identificato dai ragazzi come meno pericoloso delle droghe, e questo li porta a sottostimare gli effetti negativi dal punto di vista psico-sociale che potrebbero avere sulle loro vite. Vale a dire, non solo gli effetti immediati ma, soprattutto, gli effetti futuri che potrebbero perpetuarsi e aggravarsi.
Il gioco d’azzardo, infatti, può portare a problemi finanziari, perdita di relazioni importanti, mancanza di attenzione a scuola o a lavoro, problemi di salute come tachicardia, fanatismo e pensiero distorto, fino alla depressione e al pensiero del suicidio.
Quanti uomini ricchi, potenti e famosi hanno lottato contro la dipendenza? Per citarne solo alcuni: Fëdor Dostoevskij, famoso scrittore russo, Charles Barkley, ex stella del basket NBA, Ben Affleck, Michael Jordan e diversi altri.
Il gioco d’azzardo attacca le menti più deboli e gli animi più in pena, offrendogli una via d’uscita temporanea che alla fine si rivela solo un vicolo cieco.
Cosa può fare un genitore o un educatore per evitare che gli adolescenti diventino giocatori d’azzardo
Come per ogni tipo di circostanza, informarsi e tenersi aggiornati è il primo atto di amore e di supporto che possiamo fare nei confronti dei nostri ragazzi.
Educare gli adolescenti vivendo in un mondo parallelo e distante dal loro è l’errore che porta i genitori a perdere il controllo sull’educazione dei ragazzi e che allontana questi ultimi dai loro insegnamenti. Un genitore o un educatore dovrebbe sempre guadagnarsi il rispetto dei più giovani dimostrandosi attento, scaltro, informato sui fatti ma allo stesso tempo comprensivo e non giudicante.
Qualche riga fa abbiamo fatto un identikit della personalità del tipico giocatore d’azzardo. Abbiamo parlato di un individuo che vuole sentirsi vincente.
Quindi, la prima domanda che vorrei porre ai genitori è: cosa avete insegnato ai vostri figli rispetto al significato di essere vincenti? Avete dato loro una corretta definizione?
Se non la ricordate, allora vi rinfrescherò la memoria, perché in questa società il concetto è stato troppo spesso travisato: ognuno di noi è vincente, a modo suo e con i suoi tempi.
Siamo tutti vincenti e non siamo in sfida gli uni con gli altri, ma piuttosto con noi stessi. Siamo vincenti quando accettiamo i nostri limiti, quando sappiamo ammettere i nostri sbagli, quando coltiviamo il nostro valore a prescindere dall’opinione di chiunque altro.
Siamo vincenti quando prendiamo un brutto voto, perché abbiamo imparato a sopportare l’insuccesso, siamo vincenti quando ne prendiamo uno alto perché abbiamo imparato a impegnarci e sacrificarci per arrivare ai nostri obiettivi.
La scuola, gli amici e i social mettono i nostri figli in un continuo, costante e doloroso confronto.
La casa e la scuola sono i luoghi in cui gli adulti possono mettere fine a questa sofferenza creando una zona di pace e di serenità: uno spazio sacro in cui il primo comandamento è “imparare ad essere se stessi”, perché essere se stessi va bene.
Se non state già facendo questo meticoloso e delicato lavoro a casa, allora state rischiando di far entrare i vostri figli in un vortice di insoddisfazione e costante confronto con gli altri dovuti alla non-accettazione di se stessi.
Celebrare i bei momenti è importante tanto quanto quelli meno belli
Spesso noi genitori ed educatori siamo troppo concentrati nel voler “punire” invece che nel voler celebrare.
I figli portano a casa un successo e si è felici, si fa un sorriso e finisce lì.
Un figlio porta a casa un insuccesso e si apre un processo infinito fatto di colpe da cui ognuno ne esce più stressato e insicuro di prima.
Quando, qualche riga fa, abbiamo parlato di gioco d’azzardo, abbiamo anche detto che la ludopatia è una risposta del ragazzo a un avvenimento stressante. Abbassare il livello di stress è quindi fondamentale, sia in casa che fuori casa. Ma come farlo?
Mettete i vostri figli a proprio agio, lasciateli esprimere, ascoltateli, non puntategli il dito contro ogni volta che fanno qualcosa di diverso da ciò che vi aspettavate.
Le regole in casa e a scuola sono fondamentali, ma è altrettanto importante scrivere queste regole con loro e cucirle su misura per loro e per voi, in modo che favoriscano un ambiente armonioso e sereno e non di terrore.
Celebrate i vostri figli ogni volta che potete. Insegnate loro a essere fieri e felici di se stessi sia nelle situazioni belle, sia in quelle meno belle. Fategli vedere che la felicità non dipende dal risultato, ma dall’aver imparato qualcosa in più su se stessi e sulla vita.
Coltivate la loro sanità mentale come quella fisica
Tutti parlano di sport, di alimentazione e di buone abitudini, ma pochi parlano di emozioni, pensieri e sentimenti.
Come va la salute mentale dei vostri figli?
Parlano liberamente delle loro emozioni o se ne vergognano? Sono consapevoli del fatto che le emozioni sono ciò che ci rende umani insieme alla razionalità e che, senza emozioni, la vita non avrebbe sapore?
Hanno imparato a capirsi, a interpretarsi, a non trattenersi mai ma a saper incanalare le emozioni in progetti costruttivi?
Il periodo adolescenziale è caratterizzato dalla mancanza della formazione completa della corteccia cerebrale, che è la responsabile del pensiero razionale. In pratica, i ragazzi sentono solo emozioni e impulsi e agiscono di conseguenza.
Per questo motivo noi adulti dobbiamo insegnare loro ad avere a che fare con questo mondo interiore, che possiamo immaginare come un groviglio di sensazioni ingestibili. Siano esse emozioni di gioia e/o di tristezza, possiamo far capire loro che tutte servono per potersela cavare in questa vita.
Ultimo, ma non per importanza: avvertire i ragazzi sui pericoli in rete e fuori
Lo so che sembra che i nostri ragazzi non ci ascoltino e che ci mettano il “mute” quando noi parliamo, ma in realtà posso assicurarvi che stanno assorbendo tutto.
Quando noi li mettiamo in guardia su alcuni pericoli, stiamo aprendo loro gli occhi e stiamo seminando una consapevolezza che fiorirà al momento giusto. Quando ne avranno bisogno, infatti, tireranno fuori dalla valigetta gli strumenti che voi gli avete permesso di costruire.
Ecco perché è importante che diventiate i primi conoscitori di questo mondo, che vi manteniate aggiornati su ciò che accade e su quali siano le dinamiche del web e fuori dal web.
L’adolescente va controllato, e questo non significa imporgli orari di ritorno o verificare se ha fatto i compiti, ma apprendere quanto più possibile sul loro mondo interno ed esterno.
Spero che questo articolo vi abbia messo in guardia sui pericoli del gioco d’azzardo e vi abbia dato qualche strumento in più per salvaguardare i vostri ragazzi dallo sviluppare quei lati tossici che li potrebbero portare a volersi sentire “vincitori a tutti i costi” e a “dimostrare il proprio valore attraverso metodi poco salutari”.
Se siete curiosi di capire se il vostro stile genitoriale sia in sintonia con quanto detto, se volete assicurarvi che dentro casa si respiri un’aria di armonia, se desiderate capire meglio i vostri figli, allora non esitate a chiedere una consulenza a chi, da anni, si occupa solo del mondo adolescenziale. I coach di Younite per genitori o per adolescenti sono pronti a seguire voi e i vostri figli attraverso una consulenza.
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