Gli amici, si sa, sono fondamentali in fase adolescenziale. Avere degli amici significa avere degli alleati con cui affrontare tutte le nuove esperienze: significa avere dei complici, acquisire popolarità e non sentirsi mai soli. Tutto questo si traduce in un aumento dell’autostima dei ragazzi.
Le amicizie però, soprattutto in adolescenza, sono gioie e dolori. Quante volte ci ritroviamo a vedere i nostri figli piangere e ad ascoltarli mentre ci raccontano che cosa l’amico o l’amica hanno combinato? Quanta rabbia questo suscita in noi genitori? In quei momenti sentiamo il nostro intestino torcersi e vorremmo solo prendere il telefono, chiamare i genitori di quei ragazzi e dirgliene quattro! Questo però non è l’atteggiamento migliore da adottare.
In questo articolo ci focalizzeremo soprattutto sull’analizzare i litigi tra ragazze e sul capire come e quando noi genitori possiamo intervenire senza intrometterci troppo nei processi di crescita delle nostre figlie, insegnando loro la miglior modalità di superare i conflitti con le coetanee.
Perché i litigi tra ragazze sono più frequenti?
Maschi e femmine sono diversi. Con questo non voglio dire che non abbiano diritto ad avere entrambi un supporto, ma che il tipo di guida che il genitore può offrire dovrebbe assecondare le caratteristiche della natura dei nostri ragazzi.
Le ragazze, fin da quando entrano in età adolescenziale (quindi, dagli 11 anni in poi) iniziano a mostrare i tratti tipici della loro natura che, fino a qualche anno prima, non erano poi così percepibili. Sono molto più dedite, rispetto ai maschi, a lunghe conversazioni durante le quali si confidano segreti e si confrontano su diversi temi, esprimendo i propri sentimenti.
Perché i litigi tra donne sono più difficili da superare
Quando due ragazze litigano è molto difficile che risolvano la questione con una resa dei conti fisica. Ovviamente, con questo non intendo dire che usare la violenza, come fanno i maschi, sia più accettabile.
Tornando a noi, le ragazze, quando sono ferite, utilizzano invece due strategie di gestione del conflitto che rendono le cose più difficili da superare, perché comportano conseguenze psicologiche più sottili e anche più dolorose:
- Aggressività relazionale: azioni dannose per le relazioni sociali dell’altra ragazza, come l’esclusione dal gruppo o la coalizione con persone “nemiche”.
- Comunicazione indiretta: fare pettegolezzi sull’ex amica, raccontando solo la propria versione dei fatti.
Cosa un genitore NON deve fare se vede la figlia soffrire per un litigio
Le ragazze sono generalmente molto più espansive dei ragazzi, e per questo potremmo vederle piangere, urlare, non mangiare o avere reazioni di rabbia eccessive. La prima cosa da NON fare è quella di lasciarsi travolgere da questo loro sentimento di rabbia e dolore, che non significa però sottovalutare o ignorare i loro sentimenti.
La seconda cosa da evitare è pronunciare frasi come: “Che drammatica che sei! Come la fai tragica! Cosa sarà mai, vedrai che tra qualche giorno si sarà stancata di farti guerra!”
Cosa può fare un genitore nell’immediato
Per gestire le crisi della propria figlia, quello che il genitore può fare è ascoltarla, spronarla a confidarsi e mostrare la propria empatia, mantenendo un atteggiamento assertivo e calmo. Il genitore dovrebbe offrire sollievo e conforto, trasmettendo due messaggi:
- “Io ci sono e non ti lascerò sola ad affrontare tutto questo”
- “Tutto si può risolvere nei giusti modi e nei giusti tempi”
5 step che il genitore può seguire per guidare la figlia alla conclusione di un litigio
- Insegnate alle ragazze ad analizzare la questione con obiettività. Fate loro domande intelligenti, come “Come mai pensi che la situazione sia arrivata a questo punto?” o “Cosa avresti potuto fare o non fare?”
- Date il buon esempio in casa: non spettegolate della situazione e non vendicatevi dei vostri amici se vi fanno un torto. Dimostrate assertività.
- Mostrate alle ragazze come prendersi la propria responsabilità: “Ho fatto qualcosa che ha generato questa situazione?”
- Spronate le ragazze a ricercare strumenti di risoluzione del conflitto, come il dialogo aperto e il confronto vis-à-vis. Chiedere scusa non è sintomo di debolezza, ma di forza.
- Capite insieme alle vostre figlie come selezionare i propri amici. A volte, è meglio cambiare cerchie e trovare amici più autentici.
Cosa fare se tutti questi step non sono sufficienti a risolvere la situazione?
In questi casi, è ovvio che occorra andare un po’ oltre e coinvolgere altri adulti. Molto spesso agli adolescenti sfugge il senso della misura, e la mancanza di una buona capacità di giudizio potrebbe portarli a compiere azioni anche crudeli senza rendersene conto al 100%.
Cari genitori, spero che questo articolo vi sia stato utile per capire meglio come supportare le proprie figlie, se si trovano a litigare con le amiche.
Se, tuttavia, vi sentite ancora impreparati e pensate di non riuscire a fare tutto da soli, non esitate a contattarci! Un nostro coach vi fornirà una consulenza gratuita per guidarvi in questo percorso tutt’altro che facile.