Che esempio di mamma sei? Scoprilo in 3 domande

Mamma
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Ecco le 3 domande che ogni
mamma dovrebbe porsi nella vita.

 

“Mamma”, la parola dal suono più confortante che possa esistere. 

“Materno”, l’aggettivo più dolce che ci sia. 

La mamma è la persona a cui hanno dedicato le più belle poesie, i versi delle canzoni più famose. 

Siamo tutti figli di una mamma, abbiamo tutti vissuto 9 mesi in simbiosi con una donna, che sia lei presente o meno nella nostra vita attuale. 

Mamma è anche chi adotta, chi decide di dedicare la sua vita a uno o più figli che sono nati da un’altra donna. 

Che sia biologica o adottiva la mamma è la prima figura più importante per un essere umano.

Anche i tuoi figli, cara mamma che leggi, saranno per sempre segnati dal rapporto che hanno con te.

Quindi ti chiedo: che segno stai lasciando dunque? Che esempio sei per loro? Che messaggi consci e inconsci gli stai dando? 

E’ bene che ognuna di noi possa fare queste riflessioni ad un certo punto della propria vita di mamma. 

No, non siamo solo “quelle che cucinano e che si prendono cura di tutto” non siamo solo “quelle che rimproverano e impongono le punizioni”. Questo è ciò che la società vuole farci credere, vuole, per forza farci interpretare la parte di quelle sommerse di attività, sempre in azione, sempre a pensare, risolvere, preoccuparsi. 

Tutte queste urgenze, però, rubano il tempo a compiti ancora più importanti del ruolo di una mamma come ad esempio “ragionare su che tipo di mamma sei, su che messaggio stai dando ai tuoi ragazzi”. 

Se durante l’infanzia dei figli qualcuna riesce a sfuggire alla domanda, quando arriva l’adolescenza, non possiamo più permetterci di trascurare questo aspetto perché questa fase di crescita dei figli ci strattona con forza e ci porta a fare i conti con noi stesse. Non è vero?

Passiamo quindi in rassegna, una ad una, le domande che ogni mamma dovrebbe farsi nella vita (meglio prima che poi).

Che mamma sono? 

Ogni mamma ha un’identità, hai mai pensato al fatto che tu puoi scegliere liberamente la tua? 

Chi dice che devi avere le stesse caratteristiche di tua madre o di tuo padre?

 

Chi dice che devi dare anima e corpo per la famiglia senza fermarti mai? Chi dice che devi vestirti così, parlare così e reagire così? 

Se ti fermi un secondo adesso, davanti a questo articolo, metti le mani sulle ginocchia, prendi un grande respiro e chiudi gli occhi: cosa vedi del tuo essere mamma?  Riesci a staccarti da te, a svolazzare sulla tua vita per un po’ e a riconoscere in te tratti e atteggiamenti che NON sono te? 

A questo punto chiediti:

  • Perché sei legata ad atteggiamenti che non sono te?
  • Perché ti “forzi” ad assumere comportamenti che, in realtà, non ti appartengono? 
  • Forse ti fanno sentire sicura? Forse ti fanno sentire giusta? 

Quando è nata dentro di te la convinzione che “essere te in determinate cose” non fosse giusto? 

 

Sono tante domande, cara mamma, alle quali desidererei che rispondessi con calma a te stessa. 

Se, con gli anni, ti abituerai ad agire in maniera incoerente rispetto al tuo essere, farai sempre più fatica ad accettare anche i tuoi figli per come sono. Rischierai di compararli sempre con altri e di non accogliere le loro unicità, così come non accogli le tue. 

Essere madri è una scommessa e, come tutte le scommesse, comporta dei rischi, al 50% potresti fare bene e al 50% potresti fare male

Se però rinuncerai a correre questo rischio, allora la sola cosa sicura è che al 100% farai male perché allontanerai da te la tua natura selvaggia, quella che davvero può guidarti nell’essere la migliore madre per i tuoi figli.

Che messaggio sto dando ai miei figli?

 

Ogni volta che parli trasmetti un messaggio ai tuoi figli, ogni volta che zittisci, pure.

La comunicazione avviene su moltissimi piani: verbali e non verbali. 

Molto spesso ce ne dimentichiamo, sottovalutiamo il potere (molto grande) della comunicazione non verbale. 

Se dici ai tuoi figli “che va tutto bene” e poi ti giri dall’altra parte sospirando, che messaggio gli stai dando? 

Li stai confondendo, gli stai dicendo che “non va bene ammettere di essere stanche o stressate e che bisogna mentire quando i figli o altri lo chiedono”. 

Perché mai non si potrebbe dire la verità a riguardo? 

Se tuo figlio o tua figlia ti chiedono se hai qualcosa contro la loro decisione e tu rispondi “No, va benissimo la accetto al 100%, fai come vuoi!” e poi hai un atteggiamento scostante, sei fredda e con lo sguardo comunichi disapprovazione, allora i tuoi figli tenderanno a perdere la fiducia in te

Il messaggio che gli stai dando è che: non vanno bene così. 

 

Non sarebbe più facile parlare con i ragazzi dicendo: “Si amore oggi sono un po’ stanca, mi servirebbe solo riposare di più o fare sport” oppure “Si amore, oggi mi sento un po’sopraffatta dagli impegni, ma ora mi organizzo, esco a fare una passeggiata e mi schiarisco le idee”. 

O ancora dire ai figli “Amore, non capisco questa moda o questa scelta, ma se ti fa sentire bene ed hai seguito il tuo istinto e il tuo amor proprio, allora va bene per te. In fondo siamo tutti diversi e le cose che piacciono a me non devono piacere anche a te” 

Come mai, spesso, decidiamo invece di “mentire” e di affermare il contrario di ciò che pensiamo? Probabilmente questo accade perché non abbiamo ancora per davvero lavorato sulla nostra identità, sul rapporto con i nostri figli e sulla nostra genitorialità. 

Oltre alla comunicazione non verbale, c’è un altro modo (ancora più potente) con cui comunichiamo con i nostri figli: si chiama esempio

“Amore devi fare sport! Amore devi lanciarti nelle nuove esperienze! Amore è bene che tu faccia nuove amicizie! Amore fumare fa male alla salute” 

E tu segui i tuoi insegnamenti? Tu sei la prima che si lancia in nuove sfide, che esce fuori dalla zona di comfort, che è sicura di sé, che rispetta se stessa e la sua salute? 

Cara mamma, pensaci: quanti e quali sono i messaggi che dai ai tuoi figli sia con le parole, sia con i gesti, sia con l’esempio? 

Negli scorsi due anni ci sono state tantissime sfide derivanti dalla pandemia, dal lockdown, dalla DAD, dal lavoro in remoto, dall’instabilità economica. 

Come hai reagito? Quali messaggi hai dato ai tuoi figli? Di positività, di ottimismo, di grinta oppure di vittimismo, rassegnazione e tristezza?

Ovviamente con questo non voglio dire che non dovevi/potevi mostrarti triste di fronte ad una situazione così critica, le emozioni bisogna mostrarle ma il messaggio che diamo è insito soprattutto nelle reazioni e non nelle emozioni.

Mi sto prendendo tempo per me stessa come donna?

 

Sei diventata solo mamma o sei riuscita a restare anche donna/essere umano? Stai dando importanza e valore anche alla donna e persona che sei oppure tutto ciò che fai è in funzione dei tuoi figli? 

Questa è una domanda che ogni mamma dovrebbe assolutamente farsi. E’ fondamentale che la mamma, per essere davvero una buona mamma, resti e rimanga per sempre anche la donna che è sempre stata! 

Essere mamma deve “aggiungere” alla tua vita e non “togliere. 

 

Se senti che la maternità ti sta togliendo qualcosa allora ti consiglio vivamente di riconsiderare le tue priorità e di fare spazio nella tua agenda a cose che fanno bene a te come donna. 

Mantieni vivo un tuo spazio in cui ti dai il permesso di essere più donna che mamma.

Se non farai così, purtroppo rischierai di sentirti sopraffatta dai tuoi figli e di iniziare a sviluppare un’intolleranza verso il ruolo di madre. 

In questa missione ci possono tornare molto utili gli uomini: loro sono molto più bravi di noi nel mantenere gli equilibri tra padre e uomo e spesso, proprio per questa loro attitudine, vengono additati come “coloro che non si vogliono stressare”. 

Sai cosa ti dico? Smettiamo di criticarli per questa attitudine e anzi, prendiamo esempio da loro e chiediamogli di supportarci nel perseguire i nostri hobbies…sono sicura che lo faranno con grande piacere.

Che futuro vorrei costruire con e per i miei figli?

 

Se potessi prendere una matita e dei colori come dipingeresti la figura di mamma ideale che vorresti essere? Come dipingeresti i tuoi figli, che colori avrebbero, che attitudini vorresti che sviluppassero?  Generosità, grinta, serenità, ambizione?  

Lo sai che noi genitori abbiamo la facoltà di scrivere per un po’, non solo il libro della nostra vita, ma anche quello della vita dei nostri figli? 

Loro ad un certo punto, si spera, che lasceranno il nido con consapevolezza e chiarezza di idee, ma fino a quel punto ci sarai tu a dipingere quel nido, a dargli forma, a capire come vuoi che sia l’atmosfera “di casa”. 

Ti consiglio di prendere oggi stesso un foglio di carta e di liberare la tua fantasia descrivendo con parole, immagini e colori la donna e la madre che vorresti essere in un futuro (non troppo lontano) per i tuoi figli. 

Poi prendi un altro foglio e disegna i tuoi figli, che valori desideri che portino con loro? 

Quello che ne uscirà da questo lavoro sarà ciò che ti guiderà nei prossimi giorni, mesi, anni. 

Se ad esempio sei una mamma molto ansiosa e vorresti smettere di esserlo, cerca di dipingerti o descriverti calma e poi mettiti in azione per diventarlo davvero. 

Se credi di essere una madre troppo permissiva, allora disegna una te che ha maggiore leadership e poi ovviamente informati su cosa sia la leadership genitoriale e cosa potresti fare per averne di più. 

Se sei una mamma che non si prende cura di se, che è sempre troppo stressata, che non si prende i suoi spazi …allora disegna per te un futuro in cui hai tempo e calma. 

Se non sai come cambiare ciò che non ti piace del tuo modo di essere ricordati che noi abbiamo la nostra scuola online per genitori che ti offre video contenuti sull’adolescenza e sessioni di coaching ogni mese! 

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Stessa cosa per i tuoi figli, i loro cambiamenti adolescenziali sono sicuramente dovuti in buona parte agli ormoni, ma in altra parte anche da te. 

Prova a visualizzare te con i tuoi figli, la vostra relazione e il modo in cui vorresti che fosse. 

C’è gioco? C’è scoperta? C’è esplorazione della natura? Cosa c’è in questo quadretto? Magari giornate spese a fare sport insieme o a cucinare o a creare…

Cara mamma, spero davvero che tu riuscirai a fermarti e a fare questo lavoro per te. 

Capire che genitori siamo e dove vogliamo andare con inostri figli dovrebbe essere un MUST per ognuno di noi perché ci assicura di vivere in armonia con noi stessi e di trasmettere ai nostri figli lo stesso fondamentale valore.

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Nan Coosemans

Fondatrice di Younite®, Family e Youth Coach, Autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono” ed. Sperling & Kupfer e mamma di 3 figli. Lavoro da oltre 20 anni nel mondo dello sviluppo personale. Ho fondato Younite® nel 2010 e Genitori in Azione nel 2016, la prima scuola online per genitori con adolescenti. Ho studiato vari anni in America, Olanda e Inghilterra integrando il lavoro sviluppato con con NLP, TLT, VT® e Family Therapist. Insieme alla squadra di Younite® ho lavorato con migliaia di ragazzi e famiglie in Olanda & Italia. Sono co-fondatrice dell'Accademia YADA, la prima scuola di formazione per diventare Family o Youth Coach in Italia

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